(Unspeakable Axe Records) La band nasce ad Atlanta negli USA nel 1991 avendo due macro periodi di attività attestati da alcuni demo ed EP. Ex componenti di Regurgitate, Amoebic Dysentery ed altre realtà dell’underground estremo americano, solo ora arrivano a incidere e pubblicare un album. I Malformity già dal loro moniker lasciano capire che sono votati al death metal e soprattutto a quello del loro paese. Un sound torvo, oscuro, melodie cupe e decadenti con alcuni exploit che portano ad aumentare il ritmo nel quale poi le chitarre di Glenn Sykes e Dan Ratanasit ci sguazzano con laceranti riff di stampo old style. Monstrosity, soprattutto i primi Obituary ma in genere sembra risorgere nei loro pezzi il sound della Florida che ha sfasciato le teste a tanti di noi nel mondo. Grazie anche a due bonus track, “Monumental Ruin” arriva a un’ora di atrocità ma in maniera dinamica, tanto da prestare il fianco a sortite di natura death metal svedese della prima ora però. Ascolto dopo ascolto quel senso di pesantezza e di sangue che gronda nei riff, rievoca scenari melodici e d’atmosfera che si ritrovano anche in band brutal death metal. “Monumental Ruin” è death metal puro determinato da riff cangianti e carichi senso, di una direzione.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10