(Steamhammer/Audioglobe) Con tre quinti della formazione originale e un cantante di pregio come James Rivera, gli US metallers Malice si riaffacciano sul mercato dopo uno stop di oltre 15 anni – e infatti il nome non dirà nulla di particolare alla maggior parte di voi, anche se fra 1985 e 1989 i losangelini furono autori di due full-“length” e un ep che hanno scritto la storia dell’heavy/speed a stelle e strisce. Questo “New Breed of Godz” presenta 8 classici risuonati (modernamente ma non troppo, per piacere ai defenders come alle nuove generazioni) e quattro pezzi nuovi. La domanda è allora: come suonano i Malice del 2012? Vediamolo analizzando i quattro inediti. La traccia che dà il titolo all’album ha il suono e le cadenze di un pezzo degli ultimi Helstar – per quel che mi riguarda si tratta di un discreto complimento – con un approccio leggermente, ma leggermente, più moderno e radiofonico. “Branded” è invece decisamente costruita con un orientamento old style e molto speed. Non male anche la power ballad “Winds of Death (Angel of Light)”: la strofa è un po’ pesante ma il ritornello colpisce a fondo. Chiude il lotto delle novità “Slipping through the Cracks”, a dire il vero la meno incisiva del lotto. Disponibile anche in edizione CD + DVD, con filmati del 1987, il making of del disco e stralci dell’esibizione al Keep it True dell’anno scorso.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10