(Hidden Marly Production) Il black metal nel nostro paese celebra l’uscita del quarto album dei Malignance. “The Death and the Dice – Rime of the Unredeemed” pur presentando un’esecuzione dai stretti canoni del black metal, arriva però attraverso una chiave contemporanea del genere, dunque con soluzioni melodic e atmospheric. All’occorrenza scalando le marce e sconfinando nel blackened death metal. I Malignance restano però un baluardo dell’oscurità. L’atmosfera che grava nell’album è fosca, sia nelle fasi con blast beat muscolari che nelle andature ridotte. In ambedue i casi le maglie del riffing tessono melodie appunto oscure, tenebrose e piuttosto variabili. “The Death and the Dice – Rime of the Unredeemed” è un concept sulla celebre composizione poetica di Samuel Taylor Coleridge, ovvero “The Rime of the Ancient Mariner”. L’affrontare questo componimento letterario, impegna non poco Arioch con le sue linee vocali adattandole ai momenti della musica. Arioch e Ein alle chitarre sviluppano dunque trame che si diversificano nel corso dei pezzi, per andare a definire i punti salienti della storia scritta da Coleridge. Ai Malignance il merito di sapere evidenziare i punti forti della dannazione insita nella Ballata del Vecchio Marinaio, forse meno concreti a plasmare le parti d’atmosfera della narrazione. I Malignance propongono la propria chiave di lettura musicale attraverso un album strutturato e contemporaneamente articolato, poco agile e dunque con più ascolti per poterlo approfondire in maniera completa.
(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10