(High Roller Records) Mark “The Shark” Shelton è venuto a mancare ormai tre anni fa, ma la leggenda dei Manilla Road vive ancora nei cuori dei defenders: la High Roller certamente lo sa, e ristampa su vinile due dei dischi forse più discussi e discutibili della band di Wichita, ovvero “The Courts of Chaos” e “Spiral Castle”. Il primo, del quale qui ci occupiamo, e che è datato 1990, è l’ultimo con la line-up classica, e mostra tutte le fragilità di una band in crisi… ma anche, ancora, qualche perla di grande musica. “Road to Chaos” si sviluppa a partire da un organo inquietante e maligno, e procede creando una atmosfera fumosa e malsana; “Dig Me No Grave” è la nervosa, cupa, ossessiva risposta di Mark Shelton all’irrompere (all’epoca) del grunge e all’inizio del momento più oscuro della storia dell’heavy metal. Straniante “D.O.A.”, cover dei Bloodrock (e unica cover mai incisa dalla band su un album ufficiale), ancora guidata da un organo sottile, poi a tratti confusa e sovraccarica; la quasi titletrack “Into the Court of Chaos” è sicuramente il brano migliore del lotto, epico e disperato nella centralità della chitarra iperdistorta di Shelton. Heavy/thrash violento e disturbato per “From Beyond”; si chiude con “The Prophecy”, brano pure dotato di qualche afflato epico, ma sempre gravato di orrore e suoni (fin troppo) taglienti. In ogni caso una testimonianza importante di quello che è stato l’epic metal.

(René Urkus) Voto: 7/10