(RFL Records) Military power metal! Non chiamateli la risposta del South Dakota ai Sabaton, perché i March in Arms hanno in comune con gli svedesi soltanto le tematiche guerresche; per il resto, la band propone un US power con molte contaminazioni. “1914” espone un sound roccioso, ben ritmato da una sezione ritmica in chiara evidenza: i nostri non lesinano la melodia ed esibiscono addirittura sezioni affidate agli archi! Incalzante refrain, direi con una punta di trionfalismo, per “Welcome the Blitz”, mentre la titletrack non si esime da qualche tocco alla Vicious Rumors. Con “No Years Resolution” i nostri tentano un sound più moderno e ammiccante, che va a finire nel groove metal dei Pantera (o almeno nei Megadeth); con “Thunderbolt” ci godiamo addirittura una furibonda incursione nel power/thrash. Interessante la conclusiva “Not for Nothing”, che pur attraversando latitudini di cassetta (a tratti quasi ‘grunge metal’, se esiste…) si riscatta con un’altra sezione di archi, stavolta alla Apocalyptica. Si può fare la guerra in versione power metal, senza necessariamente darsi a tastieroni e pacchianerie: “Pulse of the Daring” è una bordata di tutto rispetto, mai pomposa e sempre arcigna.

(René Urkus) Voto: 7,5/10