(earMUSIC) Il continuare o il ritorno da parte di band che hanno scritto con merito il proprio nome nella storia della musica è un bene. Visto l’andazzo di quello che si pubblica, almeno nel campo delle grosse etichette, dei mercati discografici sostenuti, finanziati e pubblicizzati. La prog band britannica Marillion si presenta con il nono album di questi anni 2000, segno di un’esistenza portata avanti con grande salute. Lo lascia intendere da subito l’opener “Be Hard On Yourself”, con i suoi suoni delicati, le armonizzazioni tra tastiere, chitarra e le andature docili ma svelte. Circa nove minuti e mezzo di musica che salutano un album di grande fattura. Steve Rothery, il decano della band, comunque accompagnato da colleghi che sono in formazione rispetto a lui solo da un paio di anni o tre più tardi rispetto a lui che è del 1979. Grandi canzoni come lo è “Reprogram The Gene”, però a rifletterci bene su sette pezzi i Marillion non sbagliano nulla. Neppure le due canzoni finali di “An Hour Before It’s Dark”, ovvero “Sierra Leone” che sfiora gli undici minuti e “Care” che va oltre i quindici. “Only A Kiss” è un brevissimo frammento strumentale che anticipa “Murder Machines” che è di fatto la canzone più breve dell’album, poco oltre i quattro minuti e mezzo, la quale possiede le stesse atmosfere della succitata opener ma è fluida e sognante e tanto ritmata nel suo essere. La segue “The Crow And The Nightingale”, il brano più quieto, sognante, intimista e soave dell’album. Le due mastodontiche composizioni finali sono ispirate e con un certo pathos. “Sierra Leone” è magnifica e possiedi sonorità anni ’70 ma è una composizione che suona attraverso luci soffuse e una prog interno docile ma espressivo. Al contrario “Care” è magniloquenza, pomposità, una atmosfera di epica e grandiosità che pervade ogni cosa. Suonano egregiamente bene i Marillion. Steve Hogarth è bravo col suo cantato personale, immediatamente riconoscibile. I suoi attacchi nelle strofe e le intonazioni nei momenti più vispi o dove c’è da farsi sentire funziona alla perfezione, incastrandosi in questa cornice di classe. Classe, signore e signori!

(Alberto Vitale) Voto: 9/10