(Loma Vista Recordings / Caroline International) A Brian Hugh Warner si deve riconoscere che ha saputo creare un marchio. Marilyn Manson, del quale è il decisionista assoluto, lavorando da sempre per sconvolgere e pizzicare ascoltatori, fans e detrattori. Diventa negli anni anche attore, dunque artista più ampio perché anche pittore, personaggio di videogame e, cosa che non guasta, uomo d’affari. Cinquantuno anni e volersi ancora imporre con un sound che negli anni ’90 ha fatto proseliti, oltre a simulare quello di altri più celebri. L’opener “Red Black and Blue” non sembra scritta da Trent Reznor, il boss dei Nine Inch Nails? Senza stupirsene, visto che è stato anche produttore per Marilyn Manson, nonché promotore e amico. Andare alla ricerca di originalità nella musica di M.M. è spreco di tempo, ed è così dai suoi esordi. Nonostante l’apertura ‘strong’, dura e industrial di “Red Black and Blue”, l’album offre scorci lirici e melodici molto più intensi. Roba non trascurabile per le radio, i fan e tutto il mainstream. Si pensa alla title track, “Point You With My Love”, “Broken Needle”, eppure momenti di dura follia ed estremizzazione della musica esistono, come in “Infinite Darkness”. Il clima sonoro di “We Are Chaos” è tutto in stile M.M., dunque Nine Inch Nails, Ministry, Prong, David Bowie, psichdelia, dark e torbida new wave oltre a del sano pop camuffatto, elettrizzato, distorto. Tanto distorto, la produzione essicca i suoni, li ricopre di un tono elettrico. A conti fatti il nuovo album è certamente un’opera di M.M. che suona e si lascia ascoltare, attraverso pezzi energici, altri profondi e strutturati alla solita maniera. Ancora una volta M.M. è un esempio su come avendo poche idee ma guardando tanto altrove, avvalendosi di una produzione curata, riesca a tirare fuori un album difficile da ignorare e comunque da cui estrapolare momenti di un certo effetto.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10