(autoprodotto) Debutta il rocker australiano Mario Vayne, decisamente catchy, infinitamente ottantiano, il quale si rivela ottimo vocalist e pure valido chitarrista. Ed ecco che così, dal nulla, fa emergere questi dieci brani estremamente nostalgici, sicuramente freschi ma con delle sonorità che appartengono in modo indissolubile agli anni ’80, ad un’epoca ormai trascorsa anche se tutt’altro che dimenticata o andata. Nell’album ci sono atmosfere che ricordano acts quali Def Leppard, Bon Jovi, Ratt, Winger… e forse qualsiasi altra band che negli anni ’80 ci ha fatto sognare, amare, esaltare, andare fuori di testa. Mario Vayne, tuttavia, non imita, non copia… semplicemente compose un disco attuale, fresco… con le sonorità classiche di un tempo!

(Luca Zakk) Voto: 8/10