(Diamonds Prod.) Settimo album in meno di quindici anni per gli italiani Mastercastle… un traguardo non certo trascurabile se consideriamo che la maggior parte della band è impegnata in altri importanti progetti, specialmente il leader e virtuoso Pier Gonnella, il quale suona tra gli altri anche con Athlantis, Necrodeath e Vanexa… o il bassista Steve Vawamas, impegnato anche anch’esso con gli Athlantis, oltre che con i Bellathrix. Il sound della band, sempre più maturo, complesso ed ispirato, è un heavy metal potente, incalzante, arricchito dalla bellissima voce Giorgia Gueglio e dalle trionfanti divagazioni virtuose del Gonnella il quale, in questo album, si lascia andare regalando una chitarra solista ancor più imponente ed irresistibile, cosa che per esempio emerge con decisione nella favolosa ‘cover’ di “Rosso Profondo”, un brano strumentale sferzato da quella sei corde in maniera imponente! Con musicisti di così grande livello, anche il coinvolgimento degli ospiti di pari caratura sembra diventare quasi un obbligo, ed infatti “Lighthouse Pathetic” vanta la partecipazione di un manipolo di artisti ed amici della band, come i vocalists Fabio Lione e Flegias, i batteristi Francesco La Rosa (Extrema) e Mattia Stancioiu (Labyrinth, Vision Divine) ed il tastierista Andrea De Paoli (Labyrinth, Vision Divine), uniti per innalzare ad un ulteriore livello questo coinvolgente potentissimo album! Melodica e profonda “Who Cares for The Moon”, la prima canzone con Fabio Lione. Traccia ricca di dettagli di matrice prog la title track, tanto oscura quanto pesante “That’ All”, pezzo nel quale Giorgia offre una performance decisamente incisiva. Verso il metal sinfonico nordico “Call Your Wings”, mentre il blues sferzato dalla potenza tellurica di “Monster Whispers” crea un’ambientazione perfetta per la sensualità della voce di Giorgia. Prepotente ed inarrestabile “Diamonds”, eterea e atmosferica “Fantastic Planet”, canzone con una progressione teatrale stupefacente, un percorso intrigante e variegato esaltato da una grande voce, ritmiche superlative ed una chitarra brillante. Pier e compagni, però, non solo suonano e compongono grande musica: loro amano anche divertirsi, ecco quindi il remake di “Space”, il travolgente brano contenuto nell’album di debutto (“The Phoenix” del 2009) e “Fast As a Shark”, la cover degli Accept, qui con il growl di Flegias dei Necrodeath. Maturi. Impeccabili. Potenti. Tecnici. Iper melodici. No, davvero, se state cercando dell’ottimo heavy metal, senza tanti fronzoli, senza quelle produzioni un po’ fredde o asettiche del nord Europa, se volete una front woman che non ricada nei soliti e abusatissimi cliché da ‘female fronted symphonic metal band’… se vi interessa la musica vera, suonata divinamente, composta con passione, sempre e comunque irrefrenabile nei dintorni della chitarra solista… allora “Lighthouse Pathetic” non solo è una delle prime uscite del 2022… ma anche il primo acquisto che dovete assolutamente fare!

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10