copmasterstroke(Dynamic Arts Records) Erano anni che non avevo notizie dei Masterstroke, ed effettivamente leggo in giro che la band finlandese si è presa un discreto break dalla pubblicazione di “As Days grow darker”, del 2009. Li ritrovo adesso con questo “Broken”, che ci ripresenta alla massima potenza il melodic metal molto Nevermore che i finnici hanno suonato fin da inizio carriera. Se amate quindi questo tipo di sonorità potete andare sul sicuro, anche se il disco ha un piccolo difetto: è decisamente breve! Dopo quattro anni ci meritavamo più di soli otto brani! “The Eye” ha la rabbia e la potenza di questo modern metal che travalica i generi e mescola almeno death, power e heavy. Chitarre ancora più dure e decise in “I condemn you”, e anche l’interpretazione vocale di Niko Rahuala è più rabbiosa. Pure la titletrack è una schiacciasassi grazie alla compattezza della sezione ritmica: per avere qualche sprazzo eterogeneo, affidato soprattutto a passaggi acustici, bisogna attendere “Reborn in Flames”. La scaletta si chiude con la torrenziale “Before the End”. Un disco riuscito nell’insieme, che però poteva fare ancora di più.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10