(Purity Through Fire) Black metal tedesco fino all’osso: nei testi, nell’atteggiamento, nella costruzione dei brani, della resa energetica: tornano i Mavorim, ancora una volta con quel legame degenerato che li tiene da sempre uniti alla connazionale Purity Through Fire. A capo sempre l’oscuro Baptist (Eisenkult), per un quarto album avvincente, travolgente, guerrafondaio, uno scenario che porta a fetidi campi di battaglia, tra acciaio grondante sangue e carne contesa tra le fiamme e i vermi. Ma ci sono passi avanti rispetto alle precedenti pubblicazioni: pur restando punitivo, il soundscape si amplifica, ci sono intelligenti quanto subdole aggiunte di tastiere, la chitarra va oltre il massacro diretto, il suo infliggere pene diventa più ricercato, più perverso, mentre l’ormai stabile batterista Valfor completa la chiusura del cerchio con voci corali che innalzano il misticismo tanto quanto il disturbo mentale. Trasuda un richiamo alla spada dai riff di “Ein Zerrbild aller Leiden”; emergono quelle keys capaci di rendere più gloriosa “Das Joch der Schande”, mentre è irresistibile e trascinante grazie al mid tempo che dilaga, l’ottima “Bis nur noch Knochen übrig bleibt”. Intense le progressioni di “Was des Lebens nicht wert”. Folk e black si intrecciano sulla favolosa e melodica ”Zerinne im Nichts”, mentre è puro orgasmo l’incedere di “Die andere Seite deines Traumes”: melodia, potenza, rabbia, mid tempo esaltante… quasi un brano in grado di riassumere l’efficacia dei Mavorim, in un crescendo che trova apice con la favolosa “Das Schluchzen und Wimmern”, un pezzo ricco di senso epico, con un incedere marziale semplicemente irresistibile. “Ab Amitia Pulsae” cresce ascolto dopo ascolto mostrandosi come un album semplicemente imperdibile, un capitolo di musica estrema del quale non si può fare assolutamente a meno: un concentrato di black efferato, sadico, crudele, ma anche folk, molta malinconia, tanta decadenza, per un esempio di black metal tanto puro quanto audace, sempre potente, coinvolgente e dannatamente intrigante!

(Luca Zakk) Voto: 9/10