(Season Of Mist) L’intento dei Mawiza è di riunire nel proprio suonare la cultura delle proprie origini, ovvero quella dei Mapuche, un popolo stanziato in Cile e Argentina, nella zona della Patagonia. Le tradizioni, i richiami ancestrali, tribali e identitari confluiscono in questo lavoro articolato. “ÜL” mette legna al calderone nu e groove metal dell’album, con l’aggiunta di evidenti elementi folcloristici. L’audacia della band è da premiare perché l’album è un continuo divenire ma gli scorci interessanti si vivono soprattutto in apertura. Nell’ascolto piomba alla mente per via dei ritmi e le chitarre che ritmano esse stesse, la pesantezza dei Gojira. I Mawiza essendo cileni, hanno da sempre ripreso, rielaborato, limato e rivisto, modelli altrui. Una caratteristica comune alle band metal di quel paese. Nel verso di come copiare e fare poi addirittura meglio. Ad ogni modo è preponderante il lato europeo che si avverte nei pezzi dei Mawiza. Soprattutto il senso del ritmo e della sua struttura, nonché, come già indicato, le stesse chitarre che si agganciano a quei pattern. Melodicamente “ÜL” è invece un lavoro parzialmente slegato nelle sue sequenze strutturali: nella prima metà infatti le melodie hanno un percorso avulso da quella furiosa cadenza di riff e ritmi. Si apprezzano molto le loro fasi d’atmosfera, gli spunti tribali o un richiamo a quello stile. Il resto alla lunga vede dietro l’angolo un ‘già sentito’, nonostante uno stile feroce e sfrenato. In definitiva però è una band da seguire perché si spera possa tirare fuori il meglio di sé. I cileni proprio in questo sono una garanzia.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10