copmayfair(Pure Steel Records) Non avevo mai sentito parlare dei Mayfair, band progressive metal austriaca attiva nel corso degli anni ’90 e recentemente risuscitata. E come quasi sempre in questi casi, arriva la Pure Steel Records a offrirci il back catalogue, in attesa di un nuovo disco di inediti: ecco questo doppio cd che contiene nel complesso il primo album (lungo peraltro poco meno di mezzora, dunque in realtà una sorta di ep), il secondo demo (due pezzi) e altri otto brani mai apparsi finora. Cominciamo allora al debut “Behind”, del 1993. “Advanced in Years” ha quelle partiture da Dream Theater della prima fase, ma vi aggiunge un tocco teatrale esaltato dai passaggi in falsetto. “Generation isolated” ha un finale ‘spaziale’ e molto atipico, degno degli Hawkwind; “Madame Pest” è beffarda nel testo e nell’interpretazione vocale di Mario Prünster. L’approccio space prosegue negli ultimi due pezzi, “Schlaflos Müde” (in tedesco, qualcosa tipo “Stanco [perché] insonne”) e soprattutto “Ecstasy”, dove i suoni di chitarra rimandano alle sperimentazioni psichedeliche di fine anni ’70. E passiamo ora al cd bonus. Alcuni degli otto brani inediti soffrono di una produzione quasi scandalosa (soprattutto gli ultimi quattro sono pressoché inascoltabili): spiccano in ogni caso “Adam”, che ha un tocco più oscuro, forse meglio adatto alle ardite evoluzioni vocali di Mario, e la sperimentazione ancora una volta spaziale di “Dear Julia”. Del demo del 1991, dal titolo “Find my Screams behind this Gate”, “Daily Screams” ha un andamento caleidoscopico, mentre “Man of Sorrow” ha addirittura qualcosa degli Ayreon. Una compilation di notevole interesse (anche storico), nell’attesa che i Mayfair si dimostrino degni anche del nuovo millennio.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10