(Nuclear Blast Records) Secondo album per gli australiani Mélancolia, i quali stanno guadagnando notorietà internazionale grazie al loro metal estremo, tra il nu-metal e il death core, dove furia letale e ricercatezza del suono si fondono per dare origine a musica impattante e travolgente. Abbinando la musica a un’estetica proveniente dal mondo dei computer (lo si vede dal titolo, dalla copertina), la band riesce a bilanciare con intelligenza suoni digitali, riff spacca ossa, break down letali e una generale violenza resa più efferata dallo scream selvaggio del vocalist. Già la opener “ALL_IS_RUST” mette in mostra questo essere così eclettici, perché in un brano da poco più di quattro minuti (tanto se consideriamo che il disco ne dura meno di quaranta!), troviamo una così vasta gamma di dettagli, di assalti frontali, di divagazioni, di cambi di tempo. È furibonda “icanseethroughtheholesinmyhands”, imprevedibile e super digitale “Picking Scabs”, molto melodica “boiler.room”. Ci sono anche degli ospiti sul disco: “Lithia” vede la partecipazione di Hunter Young (Psycho-Frame, Graveview, D.O.G. ECMC), mentre l’oscura “SPIT!” ospita Christopher Mackertich (Dregg). Molto ben concepita l’aggressiva -anche se in parte atmosferica- “RoseBloomWrist”, irresistibile la title track, prima delle due tracce conclusive connesse, “Cold Now…” e ”…Colder Still”, la prima incisiva, cadenzata e pesante, la seconda più tetra, atmosferica e in qualche modo aggressivamente malinconica, aspetto accentuato da un finale delicato ma pregno di tristezza. Deathcore? Roba estrema di qualche tipo? Loro affermano di suonare del ‘blackened nu metal’; sapete cosa? Forse hanno dannatamente ragione!

(Luca Zakk) Voto: 7,5/10