copmemorain(Maple Metal Records) Memorain, ovvero come costruire un super-gruppo ex novo. La band di origine greca arriva al quarto album (uscito lo scorso anno) con l’ausilio di Steve DiGiorgio al basso, Gene Hoglan alla batteria, Ralph Santolla (Deicide, Obituary e altri) ad una delle due chitarre e Chris Valagao (Zimmers Hole, The Berzerker) alla voce. In pratica è rimasto il solo chitarrista Ilias Papadakis a proseguire con i Memorain. Mica una fatica immane, visti i personaggi che suonano con lui. Nel 2006 “Reduced to Ashes” non aveva questi ospiti, ma il solo Nick Menza alla batteria. Pur essendo ovvio che non si può giudicare un lavoro per il curriculum dei suoi musicisti, è fin troppo evidente che il thrash ipertrofico di questi cinque individui è una saetta che sguscia attraverso momenti estremamente robusti ed altri veloci, attraverso un clima non troppo retrò, ma sicuramente non di stampo modern thrash metal. Contribuiscono ai pezzi alcune comparsate di gente come David Ellefson (Megadeth), Tim “Ripper” Owens (Hail!, Yngwie Malmsteen, Beyond Fear, Ex-Judas Priest, Iced Earth), Jeff Waters (Annihilator), Christian Wentz e Marc Pattison (Futures End), Laura Christine (Dreaming Dead) e Carlos E. Perez (ex-C:Real). Di Valdagao non sono propriamente soddisfatto perché la sua prestazione è altalenante nell’interpretazione di alcuni pezzi. Manca qualche canzone che davvero riesca a spiccare, a scoccare la freccia letale di quell’amore sanguigno verso un lavoro di questa portata. Insomma c’è la mancanza di qualche “hit”, mi si conceda il termine, e questo aspetto potrebbe lasciare freddi alcuni ascoltatori, i quali si troverebbero di fronte a canzoni eseguite con maestria, ma prive di quell’armonia melodica necessaria a fissarsi nella loro mente. Album come “Evolution” hanno dentro una quantità tale di musicisti dalle supreme qualità che li rende comunque al di sopra della media, anche se mettere insieme tanti musicisti di valore non è matematico poi l’ottenere il meglio.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10