copMephorash(Odium Records) Oltre quaranta minuti di black intenso, con sporadiche spruzzate di sinfonico, spesso efferato e violento. Ma sempre epico. Sono svedesi e giungono al terzo full length (oltre ad un EP)… garantendo un frequenza notevole considerando che si sono formati di recente, nel 2010. Vari guests in queste quattro imponenti tracce: Nebiros (o Nord) dei Malign tanto per cominciare. Ma anche i vocalist di Hetroertzen, Embrace of Thorns e Fides Inversa. Marziale e feroce “Riphyon- The Tree of Assiyah Putrescent”: lenta e cadenzata prima, poi quasi acustica fino all’esplosione dei blast beat di ispirazione Dark Funeral fino ad una evoluzione sinfonica/corale, prima della sfuriata finale. “Phezur- Dissolving The Sea of Yetzirah” è ciò che i Dimmu Borgir non sanno più comporre: catchy, intensa, melodica, oscura. “Cheidolun- Breaking The Blade of Beriah” è tra un black più diretto ed una impostazione palesemente teatrale, con una evoluzione ritmica molto intelligente e linee vocali indovinate. Ancora una volta geniali con la conclusiva “Berberioth- Vandalising The Throne of Atziluth”, una traccia massiccia (la più lunga) che avvolge con una ritmica ed un riffing semplici ma micidiali, singing introspettivo ma anche isterico. Una dimensione sonora tetra e monumentale: coinvolgente dall’inizio alla fine. Ogni canzone vanta innumerevoli cambi che intrattengono, senza però annoiare e confondere, mantenendo sempre presente il motivo o la direzione dominante. Un passo avanti ed una crescita artistica indiscutibili. Arti oscure trasformate in impatto sonoro intrigante, sempre trascinante e piacevolmente traumatizzante

(Luca Zakk) Voto: 8/10