Booklet.indd(Punishment 18 Records) Quando è partita “It happened Tomorrow”, ho pensato inizialmente di aver sbagliato disco: muro di chitarre heavy/thrash, voce leggermente filtrata, assolo molto acido… ma siamo sicuri che si tratti dei Mesmerize che conosco io? Gli stessi di quel piccolo capolavoro di metallo classico che porta il nome di “Off the beaten Path”? Gli stessi di quello “Stainless” dove il sound aveva accolto (e con ottimi risultati) anche il violino e le tastiere? Un rapido controllo mi conferma che è così, anche se la successiva “2.0.3.6” è ancora più tirata. Niente di male, sia chiaro, ma per un attimo sono rimasto molto disorientato! I milanesi riappaiono sulle scene dopo quasi sette (!) anni di assenza, e sembrano aver abbandonato il cristallino heavy metal dei primi quattro dischi in favore di un approccio più aspro e moderno. Anche quando prevale la melodia (come in “Monkey in Sunday Best”) le ritmiche sono sempre violentissime; forse “One Door away” è il pezzo con il mood più ‘antico’, che non stonerebbe con le composizioni di “Off the beaten Path”, ma è subito seguito dalla titletrack e da “Shadows at the Edge of Perception”, che definirei entrambe thrash senza mezze misure (anche se a diverse velocità). “You know I know” è così arrembante da non lasciare scampo; sorprendente, ma tutto sommato ben riuscita, la cover conclusiva di “Promises” dei Cranberries, in tutto riadattata al ‘nuovo corso’ della band. Chi scrive è un inguaribile classicista del metallo vintage, e avrebbe preferito che i Mesmerize avessero mantenuto le precedenti coordinate stilistiche; oggettivamente, però, “Paintropy” è un signor disco, e sicuramente attirerà un pubblico più vasto alla corte della band. I tempi cambiano…

(Renato de Filippis) Voto: 7,5/10