(Massacre Records) Sono passati quasi cinque anni da “Ultima Ratio Regis” e i Metal Inquisitor tornano all’attacco con il loro quinto album: continuo a pensare, senza accanimento ma con convinzione, che i tedeschi siano ‘soltanto’ una onesta formazione di heavy metal classico, che non brilla più di tante altre band della scena, mentre mi sembra essere decisamente più esposta. “Free Fire Zone” dispiega accordi classici e una bella verve, mentre “Change of Front” permette ai chitarristi Blumi e T. P. di esprimersi al meglio con le loro scorribande. Sopravvivenze del vecchio speed in “Trial by Combat”, e anche “Shock Tactics” ci parla dai primordi del metal, con un El Rojo in grande spolvero. Con “Re-Sworn the Oath” i nostri tentano un brano più lungo e complesso: il risultato non fa gridare al miracolo, ma l’atmosfera più oscura giova al sound. Muscolare “War of the Priests”, mentre con la thrasheggiante “Discipline and punish” il disco si chiude senza colpi di testa. “Panopticon” offre 42 minuti di metallo muscolare per defenders: nulla di più, nulla di meno.

(René Urkus) Voto: 6,5/10