(Iron Shield Records) Provate a indovinare, da monicker, titolo del disco e copertina, a quale genere sono devoti i Metall… dopo una prima incarnazione negli anni ’80, i berlinesi sono risorti nel 2013 attorno all’unico membro originale, il bassista Sven Rappoldt, e propongono oggi il secondo album, contenente però numerosi brani concepiti 35 anni fa. Ma il risultato lascia un po’ a desiderare… Dopo una intro sinfonica completamente slegata dal brano (e dal resto del disco…), “Metal Maniacs” offre un heavy/power dai suoni molto compressi, con qualche apertura da Priest degli ultimi anni e una sezione ritmica compattissima. Si thrasheggia con “What is real”, è poi ben impostato il pesante mid-tempo “Stay for a Night to pray”. Si punta quasi a toni blackened, con risultati altalenanti, per “Beneath my Mind”, mentre “Easy Rider”, disponibile anche in tedesco, ha perfino qualcosa alla Iced Earth, ma è un po’ statica. Anche “Metal for you” è decisamente elementare: il disco si conclude in un anticlimax. Sven gestisce anche un metal bar a Berlino, certamente le sue selezioni musicali lo riscatteranno da questo incerto “Metal Fire”!

(René Urkus) Voto: 5,5/10