(Sliptrick Records) La nostra Sliptrick Records è spesso attenta ai mercati dell’est europeo: stavolta è il turno degli Ucraini Midgard, che si affacciano sul mercato con il loro terzo disco “Tales of Kreia”. “Necromancer” è un discreto ibrido fra l’epicità degli Ensiferum e la furia death/viking degli Amon Amarth, anche se certamente siamo più dalla parte dei secondi che dei primi. Con “The Horde”, alla diminuzione degli elementi folk, siamo però di fronte a un death/groove metal che ha ben poco di vichingo… così, giusto per la precisione, va bene la commistione di generi ma se pensavate di trovare in questo disco (pubblicizzato come ‘viking/folk metal’) Bathory o i Falkenbach direi che siamo piuttosto lontani. Rabbioso melodic death metal (con un intermezzo di folk puro poco funzionale) per “Velmehazerun Dolian”; efficace il controcanto pulito in “The Ring”, ha anche qualche elemento alla Arkona “Keeper of the Freedom”. Il brano migliore della scaletta è forse l’evocativa “Elven Blade”, che sceglie toni folk da estremo Oriente e poi un’epica più pulita. Qualche suono etnico in “Black Widow” fa pensare agli Equilibrium di qualche anno fa, quelli ancora rabbiosi e torrenziali; suoni più cadenzati e quadrati per la conclusiva “Ice Spirit”. Un disco che non demerita, ma che piacerà più alle nuove leve e a chi ama un sound moderno che alle vecchie generazioni.

(René Urkus) Voto: 7/10