copMIDNIGHTRAIN(Heart Of Steel Records) Un progetto strano, diverso, accattivante. Provengono dalla Serbia e l’idea è particolarmente fedele alle origini stesse. Due ottimi musicisti, Boris Šurlan e Vlad Invictus, due amici, mettono in piedi una idea di hard and heavy, con ampie influenze che portano il progetto alle soglie del progressive. Servono i musicisti ovviamente e lontani dalla fama o dal prestigio dei soliti noti di grosso calibro in grado di comprare qualsiasi performer di successo, i due decidono di dare un’opportunità a personale locale, svelando alcuni tesori nascosti di immenso valore. Da questo ne nasce un disco geniale, sulla scia concettuale dei vari Ayreon o Avantasia, ma con tutti musicisti e cantanti anonimi alla grande scena. Ma chi ha detto che serve appartenere alla grande scena per creare musica bella? Anzi, spesso la grande scena vincola economicamente le direzioni artistiche, mentre per i Midnight Rain c’è ancora quella totale libertà di creare, di inventare, di proporre. Tutto con origini nazionali quindi, anche la bella cover porta la firma di una artista Serba. Questa possibilità di dare libero sfogo all’istinto artistico da origine ad un album molto interessante: “Get Out Of My System” dopo un inizio idillico diventa rabbiosa, grintosa: un riff micidiale da spazio ad un cantato molto interessante, mentre le linee ritmiche, basso in particolare, offrono musica allo stato puro. Ma è il ritornello che fa sobbalzare, che sembra veramente creato da gente esperta, proveniente da almeno vent’anni di scena musicale internazionale. Notevole! “Walk Your Way” è potente e ben suonata, ma l’attenzione è completamente rivolta verso Mila Vukelic, compositrice e bella cantante con quel timbro dannatamente soul… certo i musicisti le sottopongono un tappeto di ritmiche ed assoli coinvolgenti, ma la sua voce è semplicemente sublime. Bello l’uso del cantato growl su “Happiness Updated”, una canzone con assoli veramente ben suonati. Pesante e criptica “Living In The World Of Liars”, dove Mila ancora una volta dimostra cosa sa fare, sorprendendo continuamente. Rockettara “My Pretty Baby”: titolo rock, ritmica rock, voce maschile (Vladan Belacevic) dannatamente rock… un pezzo irresistibile, contagioso. “Every Dawn I Die” è sconvolgente: il metal grintoso lascia spazio anche ad un ambientazione quasi da locale jazz, dove un calore musicale travolgente sembra emergere, regalando un sassofono assolutamente delizioso, irresistibile, coinvolgente. Ottima la ballad “Just For You” (e di nuovo Mila fa la sua parte…) mentre puro metallo viene scaraventato in faccia all’ascoltatore con la conclusiva “Slaves Of The Machine”, dove il power metal delle origini del duo fondatore emergono e luccicano al sole con fierezza. La Serbia non è certamente famosa per il metal, e gli attori di questo progetto sono sicuramente lontani dal concetto di “noto”. Ma è geniale come la label sia riuscita a scovarli e dar loro visibilità. I loro video online stanno ricevendo migliaia di visite, e la loro musica si sta diffondendo. E loro? Fedeli al loro “anonimato” sono già al lavoro sul prossimo album, con un altro ampio range di artisti ospiti. Non a caso questo lavoro si chiama “Evolution I”. Il primo capitolo dell’evoluzione? Cos’è l’evoluzione? Forse è capire che la musica viene da dentro, da una ispirazione, da un momento. E queste origini non hanno assolutamente bisogno di nomi noti o valori monetari. I Midnight Rain ne sono la prova vivente.

(Luca Zakk) Voto: 8/10