(Rock’n’Growl) Gli Arctic Flame sono una onesta band di US Metal sotto contratto per la Pure Steel, e il loro batterista si chiama Mike Paradine: il nostro è un mirabile esempio di positività e passione per la musica dato che all’età di 13 anni, a causa di un cancro alle ossa, gli è stata amputata una gamba, ma questo non gli ha impedito né di suonare né di realizzare altri progetti come la pubblicazione di un romanzo a tinte horror. “Death in the Family” è il suo primo album solista e riunisce numerosi ospiti a noi poco noti della scena a stelle e strisce (a partire dai compagni di Mike negli Arctic Flame). Si inizia con il melodic metal dai toni fortemente US di “Venom and Piss”, e si prosegue con un brano, “Rise up from the Grave”, che per quel che mi riguarda è power (e anche di classe) a tutti gli effetti: ma l’album sfugge a definizioni troppo nette. Bel lavoro di chitarra nella semiballad “On a Tuesday Morning”, poi sembra iniziare una sezione hard rock: “These are the Days” è apprezzabile ma decisamente scopiazzata, “Suzie with an Uzi” si stampa in testa al primo ascolto ma per la sua elementarità quasi scherzosa. Tanta rabbia positiva e un altro bel refrain in “Taste my Fist”; prevalgono invece i toni acustici nella conclusiva “The Dust”. Il mercato è intasatissimo per il side-project di un batterista di una formazione già di nicchia, ma “Death in the Family” si fa godere senza problemi. Disponibile soltanto per il download digitale.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10