(NoiseArt) I berlinesi Milking The Goatmachine fanno musica attraverso una buona dose di humor diffusa nei titoli dei pezzi, nei testi e nell’iconografia che riveste appunto il loro sound. Settimo album dal 2009 griffato dalla NoiseArt, etichetta che si è occupata dei Milkings a partire dal secondo album “Seven… A Dinner for One” del 2010. I berlinesi esprimono un blackened death metal piuttosto ruvido con cenni di groove e pesantezza con cadenze brutal death metal. Il loro sound è oscuro, marcio, decadente e con un riffing che fomenta un’angoscia continua. Eppure la band sembra non riuscire mai a graffiare a dare quell’incisività giusta ai pezzi. Va riconosciuto ai tedeschi che tra black metal, brutal, grindcore e altro, sanno essere dinamici, pur tuttavia proprio questo dinamismo non sembra un vantaggio, un punto caratterizzante per “Milking Blasphemy”. Insomma, spremere la capra simbolo del demonio per farsi due risate sulla seriosa e satanica attitudine del metal estremo è comprensibile, ma gli esiti sulla musica non sono poi diversi da quelli di un album fatto da una qualsiasi satanic extreme metal band qualunque. L’ironia non ha portato quel di più.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10