(Dackelton Records) Duo, al debutto, dopo sette anni di gavetta, di demo, di prove, di intenzioni, di impegno per raggiungere un obiettivo… sommatoria di cose le quali, da sole, meritano i complimenti, visto che la strada verso un qualsiasi successo è sempre molto lunga… ‘it’s a long way…’… giusto? Un duo, tra Germania e Korea… tra il punk e il post punk, un tocco di elettronica, quasi new wave… restando raffinati ma selvaggi, provocanti ma anche un po’ atmosferici. Già la opener “Lick Me Where It Bleeds” offre un ventaglio di doppi sensi, mentre un impeto furibondo imperversa su linee di basso sensuali. Esuberante e introspettiva “Million Miles”, intensa “MUTE”, maestosa questa “Withered Tree” proposta in una versione definita giustamente disco-punk. Quell’impeto elettronico, quasi dark wave, seppur accelerato e frettoloso, emerge con “Painful Reminder”, mentre è ancora dark wave sommato al punk con l’ottima “Midlife Crisis”. Nuovamente punk & disco con l’oscura “Waves”, prima delle conclusive “Look Inside”, scorrevole ed emozionante, e “ The Witness”, un altro pezzo disco-punk, che conferma la tendenza dei Minoh ad uscire dagli schemi, allontanarsi dagli standard, al fine di proporre qualcosa di identificativo, originale e dannatamente esaltante. Poco più di mezz’ora, un debutto breve ma incisivo, il quale dopo sette anni di tentativi attira i riflettori, mette in mostra, evidenzia uno stile musicale e delle composizioni maledettamente spontanee, pure e dirette… un po’ come dovrebbe essere il rock: libero da vincoli, grintoso e incurante di qualsivoglia conseguenza!

(Luca Zakk) Voto: 8/10