(Godz Of War Productions) Eh, persino il black metal si è evoluto. Non parlo di cambiamenti epocali come quello attuato dagli Ulver, bensì di cambiamenti lenti e costanti. Piccole modifiche degli stilemi che poco per volta durante gli anni, anzi decenni, hanno dato un nuovo volto a questo genere musicale. Oggi, nel 2017 è questo il black metal. E per fortuna in certi casi, come questo, l’arte è portata a livelli piuttosto alti. I Misanthropic Rage sono polacchi e fanno un black molto più simile al death americano per via della precisione del suono. Ma non basta, nel calderone hanno aggiunto una serie di influenze mica da poco: elementi folk, strumenti tradizionali, cori di voci pulite, intermezzi atmosferici… eppure si sente sempre e comunque l’aggressività delle composizioni, la loro rabbia… e nel contempo l’acume dei musicisti si fa sentire con suoni ricercati e molto particolari. A prima vista una descrizione così può far pensare a leziosità e virtuosismi, invece signori la cosa più sorprendente del lavoro in esame è la sua spontaneità e genuinità. Insomma, siamo di fronte a degli artisti che usano al meglio quello che hanno tra le mani… Ecco che il titolo dell’album solleva quindi un ultimo dubbio, non capendo se sia un avvertimento o un augurio… Un centro quasi perfetto.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 8,5/10