(Advoxya Records / Inverse Records) Avviso per i puristi di qualsiasi genere nell’ambito del metal: questa non è roba per voi. Se vi piacciono le sonorità gothic metal, qui vengono espresse ma anche violentate. Se vi piace il black metal, qui troverete quella dannazione… ma anch’essa deturpata. I finlandesi Miseria Ultima sono un duo tosto che mette in scena musica elettronica, con tendenze trance ed acid, in un contesto che si immerge in un mondo oscuro, tetro, esprimendo linee vocali che spaziano dal growl allo scream, dalla dark wave fino al rap! Se tutto questo vi spaventa o vi disturba… passate oltre. Se la cosa invece vi stimola o vi incuriosisce, allora potreste scoprire una interessante perla, un disco (il loro secondo) di musica elettronica pregna di dannazione, brillante malinconia, letale perdizione! Il background del duo è la death/doom metal band Ordog, specialmente Aleksi Martikainen che ne è ancora il vocalist (l’altro membro è Kimmo Huhtala, l’ex bassista qui impegnato con i synth). Con un concetto secondo il quale il “Graygarden” è un paradiso dannato che imprigiona, offre illusioni, negando la mortalità ma con la terribile consapevolezza che la natura sarà vincitrice provocando l’inevitabile perdita, le dieci tracce sono pura musica elettronica, electronic body music (EBM), dai ritmi abbastanza spinti, decisamente perfetti per una dance estatica, sempre sferzate da linee vocali molto ben fatte ed assolutamente variegate. Isterismo con “Stone in the Sky”, drammatica ed inquietante “Remote Warning”, pulsante e dal sapore cosmico “Bayonet of Her Arms”. Destabilizzante “Insolence”. Spirito dark wave digitalizzato su “Let Down”. “Inhale the Fire” ricorda certi capitoli dei Theatre of Tragedy, direzioni scenografiche con “Allegiance”, un brano che per certi versi porta alla mente i Lustre, prima della conclusiva “Temple Behind the Shades” la quale spinge il pedale dell’elettronica a livelli psichedelici. Un album che ingloba il metal, lo processa, lo sconvolge e gli dona nuova vita, una vita dannata, sballata, deviata, malata ma anche assurdamente coinvolgente.

(Luca Zakk) Voto: 7/10