(Black Lion Records) Continua il percorso musicale vincente degli svedesi Mist Of Misery, un gruppo che ormai possiamo definire facente parte del filone depressive, un sottogenere quantomai ostico a chi non mastica il black di stampo deprimente e che magari associa il black solamente alla sua accezione più violenta ma dimenticando che comunque, a suo modo, pure qui siamo di fronte a musica estrema. E lo è nella misura in cui smuove qualcosa dentro, qualcosa di ancestrale come le paure primordiali dell’uomo grazie alla trasmissione di atmosfere e pensieri soffusi e dal basso profilo, capaci di fare affiorare malinconia e struggimento. Sette tracce, di cui tre strumentali che si alternano a momenti con del cantato, quasi a farne da aperture, per formare più che un semplice EP, al di là del minutaggio. Un album pienamente compiuto e completo, in cui l’ispirazione mostrata nel precedente lavoro sembra non essersi affatto affievolita.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 10/10