(Steamhammer / SPV) Compilation celebrativa per Mob Rules, power metal band tedesca nata nel 1994 ed impostasi sin da subito grazie a composizioni in grado di fondere l’immediatezza tipica di formazioni teutoniche come Helloween e Gamma Ray con l’epicità sinfonica degli statunitensi Savatage. Pur non avendo mai raggiunto il successo delle band sopra citate, la formazione capitanata dal cantante ed unico membro originario Klaus Dirks ha sempre tirato dritto per la propria strada, riscuotendo comunque un buon seguito ed una solida fan base che ha sempre supportato la band in questi trent’anni, festeggiati con questa raccolta che racchiude i brani più rappresentativi, alcuni dei quali ri-registrati, oltre a molte cover. Tocca a “Way Of The World”, brano conclusivo di “Hollowed Be Thy Name” del 2002 il compito di aprire le danze, con i suoi otto minuti in puro Helloween style, grazie al contributo di Roland Grapow, ospite nel brano ed al tempo appena uscito dalle zucche amburghesi. Seguono ben tre cover: “Run To The Hills”, “Fame” e “Square Hammer”, rispettivamente di Iron Maiden, Irene Cara e Ghost; se la prima e la terza sono molto fedeli alle originali e per quanto ben suonate lasciano il tempo che trovano, il discorso si fa interessante per “Fame”, famosissimo brano dance anni ’80 riletto in chiave metal in maniera accattivante. I richiami ai maestri Helloween sono evidenti su “Ghost Town”, qui in versione ri-registrata e “Somerled”, con linee vocali che richiamano il miglior Deris, mentre la cover di Dio “Sacred Heart” mette in mostra tutta l’abilità canora di Dirks, anche se vale lo stesso discorso fatto per “Run To The Hills”. Esaltante “Flag Of Fire”, dalle sonorità festaiole e piratesche, seguita dalla sinfonica “Unholy War” e dall’energica “Fuel To The Fire” a chiudere il primo dei due dischi di questa raccolta. Il secondo disco parte subito con un’altra cover, stavolta degli Amon Amarth con l’energica “Raven’s Flight”, mentre è interessante “Evolution’s Falling”, dall’approccio più a stelle e strisce, quasi a-là Dokken. Ma uno dei picchi qualitativi dell’intera raccolta è “Shores Ahead”, in grado di unire power, metal sinfonico, melodie folk ed un pizzico di prog in modo unico e coinvolgente, mentre la ballad “The Oswald File Chapter II – Desperate Son” è camaleontica, versatile, struggente e potente. “Trial By Fire” ci riporta al power tedesco, con ritmiche telluriche e chorus memorabili, mentre “Dykemaster’s Tale” più maideniana degli Iron Maiden stessi. Una raccolta che non può mancare nella collezione dei fans della formazione tedesca, mentre può rivelarsi utile ai neofiti per conoscere le varie sfaccettature del loro sound.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10