(Eibon Records) Già autori di un album, che uscì nl 2009 per la belga ConSouling Sounds (nota per i lavori di Vanessa Van Basten, Last Minute To Jaffna, Methadrone e altri), i Mondrian Oak ci riprovano con questo “Aeon”, porta d’accesso ad un mondo profondo, oscuro, quasi psichedelico, post rock, ermetico. Distorsioni poderose si dilatano come le onde prodotte da un sasso che cade in acqua, con motivi davvero dark e decadenti. I brani al posto del titolo hanno un numero, sono sette in totale. “1” è la sacrale apertura di “Aeon”. “2” e “3” sono durezza, “4” è l’erosione dei venti sulle rocce millenarie di una catena montuosa che abita i loro paesaggi. “5” e “6” sono pianeti che si allineano ai precedenti “2” e “3”. “8” è la discesa finale, verso un buco nero infinito. C’è qualcosa nei Mondrian Oak che li fa tirare per le lunghe nei loro pezzi e questo genera un senso di fatica. E’ un suono cosmico, intenso, neuronale. Perfetto per chi ascolta musica che tinteggia atmosfere e sensazioni, ma a conclusione la sostanza, la materia di cui sono fatti questi capitoli è poco concreta. Tanta sperimentazione, tanto “di più” di ogni cosa e il rischio di lasciare poco nel cuore dell’ascoltatore è tangibile.

(Alberto Vitale) Voto: 5,5/10