copmonolith(Funeral Noise) I californiani Monolith si vogliono solo divertire, lo dicono chiaro e tondo: e così la mezzora del loro debut va presa con la debita ironia, perché “Against the Wall of Forever” è un disco che farebbe incazzare a morte qualunque true defender of steel. I nostri dichiarano di suonare ‘pure metal’ ma questo, almeno per i canoni dei puristi, è quanto di più lontano sia dalla loro musica, che è un frullato a 360° di tutto quello che passa per la testa dei membri della band. “The Emporer (The Suffering of Fulls)” è praticamente un heavy/speed caciarone e primordiale, la titletrack pesca molto di più dall’ambiente NWOBHM ma ha una curiosa attitudine punk; thrasheggiante, invece, “The Prophet”, mentre “Kindly Dr. Jest” è praticamente un blues sporco. Devo continuare? I Monolith possono anche essere divertenti, non lo nego, per un ascoltatore non specializzato, e un paio di pezzi vanno bene nella tracklist di una festa alcolica: ma il metal, a modesto parere di chi scrive, è un’altra cosa, e sicuramente non si identifica con questi otto pezzi fracassoni, che prendono ciascuno, per partito preso, una direzione diversa.

(René Urkus) Voto: 5,5/10