copmonsterworks4(Eat Lead & Die) Dopo due EP che si sono seguiti nel giro di poco tempo e incentrati sulla figura dell’uomo, confluiti poi in “Album of Man”, ecco che i Monsterworks alzano il tiro e puntano a raccontare qualcosa che è supremo rispetto alla razza umana, la Terra. “Earth” racconta di come l’aggregazione di rocce minerali ha dato poi vita col tempo, un 4,5 miliardi di anni, ad una serie di batteri che prendono forme diverse e poi fotosintesi e sintesi chimiche che creano le forme di vita che si evolveranno. Il resto è storia, il resto è ciò che siamo noi oggi, ormai tanto distanti dalle nostre origini. Il sound è sempre quello, ovvero un miscuglio di metal e rock che monta un’altalena di sonorità che affrontano distorsioni e fasi acustiche, con melodie semplici o complesse, maestose, oppure basate su un riffing pesante, molto Metallica e comunque tra thrash metal e crossover ma sempre con un piglio power, doom, e poi sfumature rock, psichedeliche, alternative metal e di quanto altro si possa dire per quello che è un sound ormai unico, quello appunto dei Monsterworks. La band non si è scostata di molto dalle sue recenti produzioni e dunque lo stile risulta familiare, ma questa volta si ha l’impressione che le melodie, o almeno una parte di esse, riescano a definirsi meglio rispetto alle produzioni recenti delle quali si è detto. “Powered By Fate”, la sinuosa “Aeon of Man”, la ruvida ma accattivante “Late HeavyBombardment” dimostrano di avere qualcosa di più rispetto agli standard soliti della band newzelandese. Tuttavia le sezioni pesanti, quelle heavy e caratterizzate dalle tonalità alte e acute di Jon sussitono come di consueto. Un concept dunque, come ormai ci stanno abituando i Monsterworks. E’ un filone narrativo e sonoro e questa volta racconta di come è nato il nostro pianeta e della “nostra occasione” per evolverci. Sempre attraverso canzoni, costruite con intelligenza, forza, melodia è una personalità musicale ormai netta.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10