(Agoge Records) È quasi surreale il prog heavy rock dei Moonframe, band sostanzialmente italiana che vanta la voce intensa dell’australiano Luke Corso. Dal 2014 ad oggi hanno pubblicato solo un EP, proseguendo il lungo cammino verso questo debutto, questo album che fin dalla copertina destabilizza, trascinando in ambiti eterei, ipnotici, decisamente sognanti. È forse dark-heavy-prog la definizione migliore per questi undici brani tanto incisivi quanto evanescenti, sfuggenti, appartenenti a qualche altra dimensione… forse l’evoluzione di un rock suonato guidando in quella desolata statale che si vede in copertina, questa highway che attraversa gli inospitali e aridi paesaggi lunari. ”Older” mette subito in luce l’originalità e la tecnica dei Moonframe, oltre che la loro capacità di suonare pesanti, assolutamente heavy, pur seguendo percorsi trasversali e non certamente legati ad un genere in particolare. Incalzante ”Prowler”, pezzo scalfito da una ritmica incisiva oltre che da linee vocali provocanti. Imprevedibile “Cream”, introspettiva, nostalgica e musicalmente intima ”Spain”. Con l’introduzione affidata a “Saros Cycle”, “Claim My Eyes” è complessa, viaggia ai confini del post metal lasciandosi andare a ipotesi ritmiche surreali. Eterea ”Shards”, appare delicata, psicologica, quasi spiritualmente uggiosa ”23”, mentre dopo l’atmosferica “Theia” si rivela pungente e stimolante ”The Distance Between”, conducendo verso la conclusiva “So Clear”, un brano potente, quasi musicalmente aggressivo, con il vocalist che si lascia abbandona ad un magistrale libertinaggio. C’è un’asprezza decadente legata agli anni ’90 in questi brani, ed infatti non è caso che il master sia stato curato da Adam Ayan (Tool, Pearl Jam, Nirvana); nel labirinto sonoro di “Moonframe” non manca mai un sublime cinismo negli arrangiamenti, un’acidità impattante dentro la quale i musicisti si scatenano poderosi supportando un vocalist dall’impostazione deviata, nuovamente surreale, quasi improbabile nel suo essere assurdamente coinvolgente.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10