copmoovalya(Dagger Sight Records) Nuovo lavoro per il trio punk rock di Phoenix. Un album con 11 canzoni rigorosamente dal basso minutaggio, solo “Stay True” e “We” superano i 3’ e quasi ci riesce “Don’t Be Fouled”. Stile essenziale, pochi riff memorabili, tanta velocità, un modo di fare immediato e senza troppe elaborazioni. Il risultato è quello di ascoltare un lavoro che ha energia, ma fatica quest’ultima a tenere legata a se l’attenzione dell’ascoltatore. “To the Throne” si apre con le più classiche partiture punk/hc, di stampo moderno e la canzone entra subito in sintonia con chi la subisce. “Pussycat” ha quelle chitarre tra punk e rock ‘n roll che contamina di entusiasmo. “Ariel” è una canzone ruffiana per una sua puntata nel punk inglese. “Tattoos” promuove un riffing più strutturato, ma la canzone non incalza più del dovuto. Una pecca anche di altre, come “We”, “Never Too Far”, “Wateland”, una canzone con connotati punk/street rock. E’ un album mirato alle nuove generazioni del punk (e delle quali i Moovalya ne sono parte), ma ad un ascoltatore con l’orecchio allenato da quello del periodo classico e seguente “Moovalya” suona grintoso ma con poche canzoni di vera sostanza.

(Alberto Vitale) Voto: 6/10