 (Pagan Records) Mini album che segue il buon full length “Ansia” -uscito nel 2013- per i polacchi Mord’a’Stigmata. Siamo sempre nel bel mezzo dell’avant garde, oltre il post black. Tre tracce, due delle quali imponenti (ciascuna dura oltre i dodici minuti) avvisano che il quartetto non si è messo a riposo, non aspetta, non temporeggia. Poi, che questa release sia considerata come un mini o un EP, resta il fatto che si tratta di un lavoro che ristabilisce i contatti con una band ricca di energia, intuizione, fantasia, sempre pronta ad inoltrarsi su sentieri complessi, sconnessi, accidentati, dove la melodia è instabile, corrotta, deviata, mentre il ritmo è sempre pulsante ma altamente irregolare. L’originalità assoluta -nonostante un miglioramento- continua a non essere la componente fondamentale, ma la validità tecnica e la ricerca perversa del singolo dettaglio risulta essere il punto di forza di questo act il quale regala mezz’ora coinvolgente ed imponente, mezz’ora ricca di richiami, di momenti catchy, magnetici, grazie a ritmiche intelligenti e melodie volutamente subdole. Irresistibile “The Mantra of Anguish”, dove proprio la melodia è ciò che penetra nel cervello. Criptica “Those Above”, un pezzo che mette in contatto un post black furioso con teorie doom che trovano fondamenti su idee dark blues. Bella e diretta la conclusiva title track, un pezzo fruibile anche se ricco di dettagli e varianti nel nome di un genere votato a ciò che viene dopo, ciò che verrà. Globalmente i Mord’a’Stigmata hanno fatto un passo in avanti. L’originalità stessa fa un piccolo passo in avanti, ma è il gusto melodico a prendere il sopravvento, tanto che questi pezzi contorti e labirintici per definizione riescono a comunicare qualcosa, a trasmettere facilmente qualcosa senza mai perdere l’essenza, l’origine, la provenienza volutamente complessa. Un full length in questi termini potrebbe essere micidiale!
(Pagan Records) Mini album che segue il buon full length “Ansia” -uscito nel 2013- per i polacchi Mord’a’Stigmata. Siamo sempre nel bel mezzo dell’avant garde, oltre il post black. Tre tracce, due delle quali imponenti (ciascuna dura oltre i dodici minuti) avvisano che il quartetto non si è messo a riposo, non aspetta, non temporeggia. Poi, che questa release sia considerata come un mini o un EP, resta il fatto che si tratta di un lavoro che ristabilisce i contatti con una band ricca di energia, intuizione, fantasia, sempre pronta ad inoltrarsi su sentieri complessi, sconnessi, accidentati, dove la melodia è instabile, corrotta, deviata, mentre il ritmo è sempre pulsante ma altamente irregolare. L’originalità assoluta -nonostante un miglioramento- continua a non essere la componente fondamentale, ma la validità tecnica e la ricerca perversa del singolo dettaglio risulta essere il punto di forza di questo act il quale regala mezz’ora coinvolgente ed imponente, mezz’ora ricca di richiami, di momenti catchy, magnetici, grazie a ritmiche intelligenti e melodie volutamente subdole. Irresistibile “The Mantra of Anguish”, dove proprio la melodia è ciò che penetra nel cervello. Criptica “Those Above”, un pezzo che mette in contatto un post black furioso con teorie doom che trovano fondamenti su idee dark blues. Bella e diretta la conclusiva title track, un pezzo fruibile anche se ricco di dettagli e varianti nel nome di un genere votato a ciò che viene dopo, ciò che verrà. Globalmente i Mord’a’Stigmata hanno fatto un passo in avanti. L’originalità stessa fa un piccolo passo in avanti, ma è il gusto melodico a prendere il sopravvento, tanto che questi pezzi contorti e labirintici per definizione riescono a comunicare qualcosa, a trasmettere facilmente qualcosa senza mai perdere l’essenza, l’origine, la provenienza volutamente complessa. Un full length in questi termini potrebbe essere micidiale!
(Luca Zakk) Voto: 8/10
 
 



