(Dust On The Tracks) Io non credo di aver incrociato prima d’ora questa band. Tra l’altro l’ultimo album è del 2008, ma i Moribund Oblivion esistono da diverso tempo e le pubblicazioni totali sono già tante e tali da essersi guadagnati una solida reputazione in Turchia, la band è infatti di Istanbul. “Manevi” è dunque un ritorno e credo anche in grande stile perché presenta una produzione ai limiti della perfezione e non tale da ingigantire le qualità e le idee compositive dei black metallers, ma anzi sottolineandone la loro linea melodica e concettuale dei pezzi. Di fatto la band presenta delle parti intrise di melodie epiche, costruite con linearità, pathos, accordi aperti che dilatano i suoni e creano dei veri tappeti atmosferici, molto simili al black metal di carattere svedese. Strutturalmente il black metal a volte si tramuta in una sorta di blackened death metal e questo potenzia quella levigatura sonora e compositiva che mira appunto a creare melodie più che parti aggressive o cattive. I Moribund Oblivion rinunciano ad inserire segni particolari nei pezzi e dunque “Manevi” si presenta come un album black metal attuale, europeo nella sostanza e ben rifinito che risulta nel complesso piacevole, pulito (forse troppo?); è il risultato di una band in grado di saper arrangiare i pezzi e che punta su melodie epiche. Un tocco consapevole di musicisti che eseguono musica estesa e a tratti evocativa.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10