(Black Lodge Records) Parlare di questo gruppo scandinavo non è mai facile. È sempre stato difficile nella loro discografia capire se ci si trovava di fronte a dei millantatori o a dei geni. Io son sempre stato più proteso verso la seconda ipotesi, specie se si parla dei primi album. In tutto questo discorso ricordiamo che la parte live per il combo è sempre stata abbastanza privata e poco chiara. Prima infatti della partecipazione al Party-San e altre sparute date, i nostri si sono sempre fatti vedere davvero troppo poco dal pubblico, acquisendo però così un’aura di mistero ed idolatria che tanto si confà a band che possono ritenersi di culto. “Live At Kraken” testimonia nel suo piccolo una data suonata nel club di Stoccolma in un’atmosfera intima e minimale, quasi tra amici più che fan. Quattro le tracce, a detta degli autori praticamente non rimaneggiate per la pubblicazione. La prima e la quarta sono provenienti dal debutto “Tusen År Har Gått”, probabilmente la loro migliore prova. E dal suo successore è tratta “Supreme Hatred”. Ont Blod invece rappresenta la parte più recente della discografia del gruppo. Una prova perfetta, una serata che doveva andare per forza così, un crescendo di emozioni sentendo dal vivo pezzi che avevi imparato ad amare in studio e qui riproposti con vitalità e precisione. Un disco emozionale e da ascoltare consci del fatto che probabilmente questo gruppo non si vedrà mai più dal vivo. Ed è un vero peccato, perché il black pagano ed epico proposto dal combo è sempre stato un palmo sopra la stragrande produzione black, complice la puntigliosità in fase compositiva e la bravura tecnica.

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9/10