Print(Eisenwald) Dopo avere (ri)scoperto questa nera gemma sepolta per un ventennio, sfido chiunque ad avanzare troppa sicumera nel dire che il Black Metal è nato in Norvegia… Per me questo duo può tranquillamente essere messo a fianco di Marduk, Dissection e Watain. I ragazzacci avevano appena 16 e 18 anni alla registrazione dell’album di debutto, qui ristampato, rimasterizzato e completato con due bonus track. Di Black così non ne sentirete più, perché l’atmosfera d’avanguardia di cui godeva il genere negli anni novanta è stata totalmente persa. Ma questa è solo una considerazione che non fa che accrescere il valore di opere come questa. In nove tracce è racchiuso il manifesto di un Black occulto e sepolcrale, ma contemporaneamente vivo ed epico. Suoni ancestrali invitano all’inserimento di chitarre orribilmente distorte e comparti ritmici tanto malmessi da risultare a tratti incomprensibili nell’esecuzione. La voce vomita fuori odio e rabbia in una lingua incomprensibile a tutti, ma ciò che traspare limpidamente è l’atmosfera di totale abbandono e devozione al sottogenere metal che più somiglia ad una religione. Assoluti

(Enrico Burzum Pauletto) Voto: 9,5/10