(Werewolf Records) Dopo il vento gelido proveniente dall’album di debutto “Panphage Mysticism” (recensione qui) uscito un paio di anni fa, torna con sete di sangue il duo/trio finlandese grazie ad un EP che porta avanti di un passo il livello di oscurità ma anche quello della qualità delle composizioni e del suono. Quattro brani imponenti, tra il black puro, il symphonic, e deviazioni dal sapore remotamente doom. Quattro granitiche tracce che esaltano, eccitano, scavando nelle profondità di dimensioni tetre, lontane dalla luce, dalla vita, dall’aria respirabile. Immediatamente black sinfonico in stile Old Man’s Child con la opener “Descent of Purple Mist”, canzone che poi diventa più malvagia, con blast beats e tremolo isterici, linee di basso supreme, fino ad un mid tempo incalzante e costantemente accompagnato da remote sinfonie; il finale diventa fiero, energico, cadenzato ed in qualche modo mistico. Tuonante ed incisiva “Upon the Aged Heavens”: divagazioni di chitarra suggestive, crescendo intenso verso un altro mid tempo marziale, successivamente scandito da una furia omicida priva di ritegno. Richiami folk sulla potenza di fuoco espressa dalla title track, la quale poi discende verso meandri inesplorati della profondità di fetidi inferi, resi trionfali da arpeggi mefitici e malinconiche genialità eseguite con la chitarra classica. La conclusiva “Unsilent Storms in the North Aby” è tempestosa, rocambolesca, le linee vocali sono ancor più profonde ed insalubri, mentre le chitarre cercano di divagare con ingegno verso teorie death e thrash. Una tristezza spettrale arricchita da una potenza marziale, mentre demoni innominabili appartenenti a tradizioni mistiche antiche e dimenticate, vagano liberi nell’etere, assaltando, violentando, senza lasciare tracce di segni di vita, senza fare prigionieri. Totale idiosincrasia con la vita, con la società, con qualsivoglia fonte di luce o calore.

(Luca Zakk) Voto: 8,5/10