copmorok(Sound Age Productions) Di origine russa, ma di stanza a Darmstadt, in Germania, i Morok hanno atteso quasi dieci anni per pubblicare il loro primo full-“length”: che non a caso ha una gradevole patina vintage sopra di sé. La titletrack cresce lentamente per sfociare in una cavalcata pagan black primordiale; anche “The last Path” sa di foreste innevate e delle band della prima, irripetibile ondata del genere (io ci sento più i Menhir che i Manegarm, con un’ombra lunga del Bathory di “Blood Fire Death”; fra le nuove leve il riferimento più vicino mi sembrano gli XIV Dark Centuries). La modalità del crescendo è particolarmente funzionale al sound della band: si ascolti “By a Maelstrom of Thawed Rooks”, che parte quasi sussurrata, su toni acustici, e si trasforma lentamente in un fiume folk/black, con la prima componente sempre in bella evidenza. “With glow reddening Sky…” è, in assoluta prevalenza, una sfuriata black di potenza e rabbia, con una batteria pressante e ben registrata; “Shadows of the Gone” è un momento acustico puramente bathoryano. La produzione è veramente minimale, ma coloro che hanno ancora appeso in camera un poster dei Mythotin potrebbero passare 40 minuti piacevoli.

(Renato de Filippis) Voto: 7/10