(Purity Through Fire) La band è la collaborazione di tre figure della scena black metal underground inglese. Hrafn, di Thy Dying Light, Úlfar e Nefarious Dusk, voce, chitarra e basso, poi il batterista Storm, di The Deathtrip, Axis of Perdition e Thine, oltre al chitarrista Leviathan del suo progetto Written in Torment. “Temple of Flesh” è un mini album, di quasi 25′, che denota come il black metal dei britannici sia pensato con un’ossatura robusta. Riff portanti abbastanza estesi, forti e a sostegno una batteria che va avanti in maniera infaticabile e con doppia cassa sempre attiva. A questo si aggiunge qualche fraseggio della sei corde posto in primo piano e ai limiti del feedback. Soluzione che diventa un contrappunto al muro sonoro. Il tremolo picking in questo album è usato in maniera varia. Fondamentalmente il guitar working di Hrafn e Leviathan non è statico. Morte Lune pur suonano del black metal di stampo raw, posseggono una visione del genere affatto approssimativa nell’esecuzione. Al contempo gli aspetti melodici e il loro sviluppo, rivelano una discreta cura. “O Father, O Satan” apre in maniera ferale, con un’andatura piuttosto canonica. “Silence of the Night” segue già con maggiori idee, come rallentamenti brevi seguiti da strappi improvvisi e repentini cambi di scenari e melodie. Anche “Lucifer Gift” e “Temple of Flesh” hanno una struttura simile, ma a dominare è il mid tempo. Morte Lune sono alla terza pubblicazione dopo un demo e un corposo split con Torver e Glaramara. Sono parte della corrente ‘cumbrian black metal’, da Cumbria, una zona nord-occidentale dell’Inghilterra.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10