copMOTOROWL(Century Media) Davvero sorprendente questo debutto ad opera dei tedeschi Motorowl, band nata nel 2014, quando i componenti non erano nemmeno ventenni. Quello che mi stupisce è che, nonostante la giovanissima età, questi ragazzi mostrano una padronanza tecnico compositiva che farebbe invidia a molti musicisti più esperti, vista l’abilità dimostrata nel rileggere l’hard rock settantiano, mantenendone intatto il fascino, ma visto in un’ottica più attuale. “Om Generator” suona come un’ipotetica jam session tra Black Sabbath e Deep Purple, filtrata attraverso l’hard rock più moderno degli Hellacopters, ma con sonorità che talvolta richiamano i Muse, soprattutto per via del basso distorto che spicca particolarmente durante gli assoli di chitarra. Ci troviamo davanti quindi, ad un album dalle sonorità prettamente hard rock, con una forte componente psichedelica, solidi riffs di chitarra, sottolineati da deliziosi tappeti di tastiere e hammond. Sugli scudi la prova vocale di Max Hemmann, molto intensa e stralunata, che sottolinea bene la vena psichedelica della band. Si passa dalla potente title track, dal riffing cadenzato e coinvolgente, alle delicate melodie di “Beloved Whale”, mentre la breve “White Horse” è diretta e decisamente ruffiana, dal feeling più ottantiano vicina al class metal. Un album che cresce ascolto dopo ascolto, che ci consegna una band capace di ritagliarsi un posto di tutto rispetto nella scena hard rock.

(Matteo Piotto) Voto: 8,5/10