copmotust(Revalve Records) Semplicemente un piccolo diamante nero. Una gemma opaca. “Double Black” segna il ritorno di una band, pisana, che ormai padroneggia bene le atmosfere legate al doom/gothic, a scenari dark e incrostati da sporadici elementi psichedelici. Con un nuovo cantante, Valerio Voliani (Absolute Priotity), e batterista, Antonio Inserillo (Deathh SS e Tossic) il quale si è occupato anche delle registrazioni e fasi successive, i Motus Tenebrae sigillano un momento importante della loro carriera con un album dalle sonorità che trasportano l’ascoltatore in territori lontani, dominati da ombre, dolce malinconia e tematiche cupe. “Double Black” presenta canzoni dall’accennato stile doom, come l’iniziale titel track, una strumentale che apre i cancelli di questo mondo sonoro, oppure la seguente “Pulled Out of You”, anche se poi è spesso il gothic a dominare, ma senza troppi orpelli elettronici, senza melodie scontate, ma degnamente derivate da modelli classici, macchiate di qualche essenza rock e dark, tale da evolvere melodie che personalmente credo vadano oltre il metal. Situazioni sperimentali, di tipo psichedelico, e melodie, tante, fluenti, andanti come dei venti e riescono ad essere sognanti e malinconiche; come la migliore epopea dei My Dying Bride o dei Tiamat più recenti. Giocano ad evolversi i Motus Tenebrae, a rendersi più avanti, operosi in sonorità che trasportano ritmi coinvolgenti, precisi e riff sempre ben formulati e accompagnati anche da assoli ben delineati. E’ un lungo scorrere senza compartimenti stagni, ma con canzoni che sbocciano spontanee l’una dietro l’altra, fino a giungere ad un trittico finale che vede “She Wants Herself” che , per farla breve sembra una fusione tra gothic metal e Depeche Mode, “The Undead”, summa melodica e di stile del lato più melodico dei Motus Tenebrae, e “Words”, voce e pianoforte a chiudere mestamente questo cammino perduto. Semplicemente meraviglioso, un percorrere unico, piacevole e che procura sensazioni. Forse tra le cose migliori nella scena italiana di questo 2013.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10