(Nuclear Blast Records) Qualche anno fa, Angus Young, rispondendo ad una domanda durante un’intervista disse: ”Alcuni dicono che abbiamo tredici album che sembrano tutti uguali. Non è vero, abbiamo quattordici album che sembrano tutti uguali”. Una risposta simile potrebbero darla tranquillamente i Municipal Waste, band proveniente dalla Virginia che da più di vent’anni ci delizia con il suo thrash/hardcore sfrontato e senza fronzoli. La formula vincente, fatta di accelerazioni, parti mosh e rallentamenti spezza collo, fortunatamente non cambia, per quattordici nuovi brani durante i quali è arduo rimanere fermi, non saltellare per casa pogando contro l’armadio. D’altronde, nonostante la fama acquisita, l’attitudine non è cambiata visto che la band ama tutt’ora esibirsi in piccoli club, con il pubblico che sale sul palco e fa stage diving come avveniva di frequente negli anni ’80. L’album risulta comunque più curato, visto che il gruppo ha approfittato della forzata assenza dai palchi a causa della pandemia per perfezionare alcuni aspetti: gli assoli sono ispirati e tecnicamente più ricercati rispetto al passato, mentre la voce di Tony Foresta offre la miglior prova della sua carriera. Un perfetto incrocio tra S.O.D., D.R.I. e Nuclear Assault!

(Matteo Piotto) Voto: 8/10