(Dooweet Records) Atmosfere sinistre e disturbate e suoni grigi ma forti e d’impatto. Riassumerei così “Mur” dell’omonima band francese che si è scatenata in studio per mettere insieme questo lavoro che non arriva ai 25’, plasmato con un atteggiamento molto post metal, derive hardcore e addirittura black metal. Per una volta tanto mi fa piacere di non dovere citare i soliti Neurosis e a dire il vero non lo farò con altri nomi di grido. Ho avuto il piacere di assimilare un lavoro che sebbene presenti esempi e sonorità comunque note, ha avuto la capacità di affascinarmi nell’ascolto. Il puro piacere di ascoltare un album che riesca a comunicare idee, atmosfere ben definite e tutto il resto. Il connotato ‘post’ è dunque ben presente, sfuma e diluisce la matrice hardcore e quella metal in generale ed alla fine la sensazione che “Mur” sia un sorta di punto di vista diverso su molte sonorità attuali tanto care all’universo ‘core’ (thrashcore, metalcore, ecc.) è davvero forte. Notevoli alcune melodie, in particolare i quasi sei minuti di “Hermetic Party”, creati con una poetica sonora che gioca sugli umori e una lunga coda finale prettamente noise e che in realtà quasi sembra una intro al brano successivo costellato sempre da noise, groove e un’elettronica frizzante per un minuto di vero inferno emotivo. L’elettronica poi in “Feed the Swamp”, questo il nome del brano, ritorna con un synth vecchio stampo che nel volume si pareggia con la struttura delle chitarre e sezione ritmica. Anche in tal caso c’è da citare la coda finale, con il nuovo crescendo noise-elettronico come udito all’inizio, oltre all’insistente arpeggio malato e ipnotico. In buona sostanza poi gli ultimi due brani (sono cinque in totale i pezzi) amplificano quel connotato noise, amplificano atmosfere gelide e quasi da post-industrial, ma con l’elemento macchina meno evidente, ma più di ogni altro c’è un vero aumento della struttura compositiva, delle sue articolazioni e di quanto sappia essere mostruosamente aggressiva e complessa insieme. Insomma i Mur danno un tocco personale e un cenno di originalità, la quale di questi tempi è come un improvviso scroscio di pioggia in pieno deserto.

(Alberto Vitale) Voto: 8/10