(Eclipse Records) Il nuovo album dei Mycelia intitolato “In A Late Country” è un concept che parla di un giovane alla ricerca della propria ragazza, scomparsa dopo un programma di evacuazione ad opera del governo per una città sovrappopolata. Fantascienza sociale dunque, percepibile anche nel sound della band che al djent metal suonato infonde un tono post-apocalittico, dunque futuribile e di conseguenza dai toni fantascientifici. Dialoghi tra i personaggi della storia entrano in gioco nei quindici pezzi e sviluppano dunque il filo narrativo. Il djent dei Mycelia tende ad essere manipolato, per una sperimentazione che possa essere funzionale al concept e al contempo restituire un’impronta del genere meno conferme ai suoi aspetti più conosciuti e tipici. “In A Late Country” resta però un album con degli alti e bassi. Si sente un certo sfilacciamento in giro durante l’ora di ascolto, inoltre alcuni pezzi che hanno un tono dark, sembrano essere più ispirati dei ritmi serrati e riff sconquassanti della matrice djent metal. La band di Zurigo ha suoni molto compressi e tutto appare livellato, grazie al basso però si avverte un minimo di profondità al tutto. Alcuni pezzi creano atmosfere sature di un futuro grigio, altre costruiscono una sorta di smarrimento dietro a questi colpi violenti che vanno a sprazzi, tra melodie create con i sintetizzatori e muri sonori nonché esplosioni di elettronica che si aggiungono alla matrice metal. Un’ora di musica che non è sotto tono, però è abbastanza dispersiva per quanto coraggiosamente sperimentale.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10