(Pest Productions) Dopo il singolo “Vonde aouer” mi aspettavo cose più sostanziose da parte della one-man band norvegese Myrkgrav, al secolo lo studioso di tradizioni folkloriche Lars Jensen, e del suo progetto di folk/pagan metal: ma giunge invece, con il suo secondo full-length, l’album d’addio. Il titolo significa infatti ‘Grazie e addio, i tempi sono cambiati’. Svuotando tutti i cassetti, il nostro offre dunque quindici brani, compresa una nuova versione del singolo di due anni fa e quattro altre ri-registrazioni di vecchie produzioni. Cosa spicca in particolare? “Skjøn jomfru”, presente sia in norvegese che in inglese, ha l’epicità stentorea del miglior Vintersorg, e anche “Soterudsvarten” si inserisce su quella scia, con il cantato ‘scaldico’ in clean e qualche evoluzione che si potrebbe addirittura definire prog. Più aggressiva la riedizione di “Finnkjerringa”, abbastanza parente di certe cose dei Månegarm; “Uttjent” è forse l’unica canzone dal piglio più ‘drammatico’. Importanti nell’economia del lavoro anche i cinque strumentali, fra i quali spicca l’ispirata “Spålsnatt”. Pur senza inventare nulla di nuovo, i Myrkgrav sapevano ben comporre: a qualche appassionato della scena potrebbero mancare.

(René Urkus) Voto: 7,5/10