
(ROAR) I tedeschi Mystic Circle, tra scioglimenti e ricongiungimenti (l’ultimo nel 2021), sono in giro dal 1992, con il nucleo composto da Aaarrrgon e Graf von Beelzebub ancora solido, irremovibile, in piena forma. Tra black e death melodico, il duo giunge al decimo disco — l’undicesimo, se nel conteggio consideriamo anche la reissue/auto-tributo “Kriegsgötter MMXXV” uscita durante l’estate appena finita. Fedeli a sonorità radicate negli anni ’90, risultano comunque freschi e attuali, grazie a evoluzioni teatrali, assoli efficaci, tastiere usate con gusto e intelligenza, oltre a cori e al perfetto coinvolgimento delle voci femminili di Sarah Jezebel Deva (ex-Cradle of Filth, The Kovenant) e Karo Hafke (Umbra et Imago, Giants Causeway). Il disco è ispirato allo scritto del 1486 composto dal frate domenicano Heinrich Kramer intitolato “Hexenbrand”, meglio noto come “Malleus Maleficarum” (letteralmente “Il martello delle malefiche”, ovvero “delle streghe”) e creato per reprimere in Germania l’eresia, il paganesimo e la stregoneria, in un periodo in cui quest’ultima iniziava a essere vista come una forma di satanismo. Non è strano che un simile libro — la perfetta guida per gli inquisitori — possa ispirare una band black metal, se consideriamo che fino alla metà del XVII secolo fu il più consultato manuale sulla caccia alle streghe, illustrando molto dettagliatamente come comportarsi in ogni singola occasione. Imprevedibile nelle sue evoluzioni l’opener “Luciferian”, favolosa “In The Sign Of The Goat“, uno dei brani con le voci femminili, travolgente “Dance on the Wings of Black Magic”, trionfale il symphonic black di “The Scarlet Queen Of Harlots“. Dieci ottimi brani, tre quarti d’ora durante i quali riff e synth sono estremamente bilanciati, così come melodia e aggressività, assoli ricercati e progressioni provocanti, atmosfera suggestiva e impeto furibondo.
(Luca Zakk) Voto: 8/10
 
 



