copnachtblut2(Napalm Records) “Antik” (QUI recensito) per quanto sia stato ricco di canzoni accattivanti, soffriva troppo della vicinanza artistica a band più note, anzi in modo particolare ai Cradle Of Filth; mentre “Dogma” era viziato dal gothic. “Chimonas” fa capire che i Nachtblut sono tedeschi e si sente: quel modo di suonare pomposo, amplificato dalla componente symphonic che spesso suona altisonante, illustre, imperiale, come in “Wien 1683” (dato il tema storico non poteva essere altrimenti), si espande su un tessuto chitarristico regolare nel suo sviluppo. A conti fatti “Chimonas” presenta pochi intrichi e giri cantilenanti, la batteria appare molto essenziale ed ecco che l’album sembra concepito per lasciare trionfare le melodie e le linee vocali del prode Askeroth. Sono questi aspetti a caratterizzare i pezzi e rappresentano l’approdo di tutta l’attenzione dell’ascoltatore. Il black dei teutoni è asciutto, ha un suo dinamismo ma non sembra costruito in ogni dettaglio. Le atmosfere oscure, le tinte solenni e qualche tratto marziale, sono le venature attraverso cui scorre la vera linfa di questa band capace di dire qualcosa di autorevole, pur prendendo ispirazione altrove. Un modo di fare catchy (come “Mächen” o “Kalt wie ein Grab” che ha un incedere alla Metallica di questi anni) riesce a rendere l’atmosfera meno seriosa e ulteriormente fruibile, cosa che accade anche in fasi spinte (“Schwarz” ad esempio). “Chimonas” possiede un gruppetto di pezzi davvero piacevoli, altri spiccano per qualche singolo passaggio o ricamo particolare, ma nel complesso l’intero set di canzoni denota una buona organizzazione che supera certa limiti che la band aveva palesato in precedenza.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10