(code666) Il primo lavoro di questo duo olandese uscì per la Black Devastation Records ed ora è l’italiana code666 ha pubblicarli per questo secondo album. Essendo un album che esce per la code666 c’è la consapevolezza che è qualcosa di insolito. Nel caso dei Nachtvorst è black metal suonato in modo sbilenco, cioè mettendoci dentro l’atteggiamento di altri generi, come il doom e suoni fragorosi, potenti, epici. Questo lo si evince dall’iniziale “the Serpent’s Tongue”. “After…” è una strumentale fatta di pianoforte e tastiere, mentre “Nightwinds” presenta un sound con distorsioni più dense e un atteggiamento in sintonia con il mathcore, ma sempre innestato in tessuti black metal. In oltre 9′ i Nachtvorst trovano anche spunti sommessi, atmosfere inquietanti e rallentamenti. “Gentle Notice of Final Breath” è una discesa nelle profondità: la batteria scandisce colpi a intervalli minimi, il basso ipnotizza l’atmosfera e le chitarre arpeggiano e si lamentano con voce tenue. “Gentle Notice of Final Breath” è un sussurro nella tempesta, il quale si trasforma in un urlo lacerante nel finale. “…before” è posta prima della conclusiva “A Way of Silence” ed è costruita su tastiere e piano rielaborato. “A Way of Silence” conclude dunque questa dimensione oscura, capovolta, eccentrica. attraverso toni decadenti e grandiosi e parzialmente shoegaze. In buona sostanza il black metal dei Nachtvorst si esprime attraverso un post black metal, appena sperimentale e sopra le righe, rispetto a quello canonico, formulando delle atmosfere davvero impressionanti.

(Alberto Vitale) Voto: 7/10