(Witching Hour Productions) Un nuovo ed apocalittico cerimoniale dei Naer Mataron. La spietata violenza del trio greco mette in questo nuovo lavoro dieci pezzi (intro compresa) di black metal essenzialmente pesanti, veloci e dai tratti estremi. Si resta impressionati per come Asmodevs Draco DVX regga un ritmo forsennato e infernale, le canzoni diventano un atto sempre estremo, apocalittico, bestiali devastazioni, le quali però dopo una dozzina di minuti dalla partenza di “Long Live Death” danno l’opprimente idea di ripetersi. Kaiadas è la voce torva e sulfurea che impera ovunque e Indra è l’esecutore dei riff che tendono a cambiare, evolversi e fremere in ognuna delle nove esecuzioni. Tanta veloce e serrata pesantezza si sviluppa attraverso 36’ totali, questo vuol dire che “Long Live Death” è un atto senza compromessi. Una di quelle tipiche produzioni che si realizzano (anzi, è stato missato e masterizzato) all’Hertz Studio, in cui il black metal lascia ampi margini al death metal e il sound imponente ruba la scena a qualsiasi altro elemento. Tuttavia non c’è solo la granitica ed opprimente violenza: “Parade into Centuries” sviluppa melodie epiche e maligne, per più tempo rispetto al normale delle altre canzoni, sempre strutturate su blast beat. Prova importante è “I am Lucifer, Messenger of your Death” perché oltrepassa la durata media e si assesta su quasi 5’, attraverso uno scenario si violento ma teso a cambiare le strutture in continuazione. Mettiamola in questo modo, “Long Live Death” non può essere ascoltato una sola volta, ma è comunque quel genere di album che ti porta sfinito alla sua conclusione.

(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10